Novembre 2024

BEEP, HONK, TOOT: LA GRAMMATICA VISIVA DI HAIM STEINBACH

La mostra “beep honk toot” di Haim Steinbach alla Galleria Lia Rumma di Milano esplora i temi centrali della pratica artistica dell’autore: la mensola strutturalista come piattaforma espositiva e i testi trovati come oggetti visivi e sonori. Introducendo il concetto di "testo condensato", Steinbach rielabora opere murali, frammentandole e riorganizzandole in griglie cromatiche e strutture dinamiche. Al secondo piano, opere storiche come “Particle Board with Black Shapes” dialogano con nuove composizioni di mensole, sottolineando la continuità tra griglia, forma e tridimensionalità. La mostra intreccia oggetti, materiali e associazioni culturali, invitando il pubblico a riflettere sulla grammatica visiva e sulle intersezioni tra controllo e casualità.

Leggi di più »

IL PESO DELLA MEMORIA: MARCO CORDERO E IL SEGNO NELLA PIETRA

La mostra “Una pietra sopra” di Marco Cordero, ospitata presso la Nuova Galleria Morone di Milano, esplora le intersezioni tra scultura, testo e memoria attraverso una reinterpretazione radicale del libro. Scavato, bruciato e trasformato in un assemblaggio di materiali come pietra e marmo, il libro diventa una metafora vivente della tensione tra fragilità e permanenza, oblio e conservazione. Le opere, disposte nello spazio espositivo come skyline sospesi o oggetti votivi, invitano a riflettere sull’ambiguità del linguaggio e sul significato della memoria nell’arte contemporanea. Questo contributo analizza le implicazioni concettuali e formali del lavoro di Cordero, soffermandosi sul dialogo tra materia e significato, e sulle questioni filosofiche che emergono dall’incontro tra tradizione e innovazione artistica.

Leggi di più »

NOI SIAMO QUI: IDENTITÀ E RESISTENZA NELL’ARTE DI YAEL BARTANA

Yael Bartana, figura di spicco dell'arte contemporanea, ha recentemente mostrato la potenza della sua visione creativa alla Biennale di Venezia 2024, nella mostra Stranieri ovunque, curata da Adriano Pedrosa. In particolare, l'installazione video “Mir zaynen do!” presso la galleria Raffaella Cortese di Milano esplora i temi di utopia, identità e disillusione, indagando i confini tra sogno e realtà. L'opera, frutto di una collaborazione con i gruppi Coral Tradição e Ilú Obá De Min, intreccia le tradizioni ebraiche e afro-brasiliane per creare un potente coro che rivendica una presenza e un’appartenenza universale: Noi siamo qui!. La performance evoca un senso di appartenenza e resistenza di fronte a una società che tende all'emarginazione, visibile nel ritmo delle percussioni e nella delicatezza delle voci. Bartana presenta anche Generation Ship, un modello ispirato al suo progetto Light to the Nations, in cui un’astronave simbolica, costruita secondo i principi della Cabala, rappresenta un veicolo per la continuità culturale e la speranza. Attraverso queste opere, Bartana ci invita a riflettere sulla possibilità di una nuova terra promessa per le future generazioni, dove utopia e resilienza si fondono in una visione di convivenza multiculturale.

Leggi di più »

GALLERIA ARTOPIA: SI VA IN SCENA!

In occasione dell’anniversario della sua nuova sede, la galleria Artopia ha aperto al pubblico il suo spazio espositivo con la mostra “Farewell to the stage. Tools for reassembly”, grazie alla partecipazione di artisti come Ornella Cardillo, Giuseppe Lo Cascio, Ludovico Orombelli, Alice Peach e Matteo Pizzolante. La mostra curata da Arnold Braho è una riflessione proprio sul significato di mostrare, di mettere in scena, come suggerisce proprio il titolo, tradotto letteralmente in “Addio al palcoscenico”.

Leggi di più »

UN MUSEO DENTRO IL MUSEO: L’ARCHIVIO ALTERNATIVO DI POST SCRIPTUM

La mostra "Post Scriptum: Un museo dimenticato a memoria" curata da Luca Lo Pinto (4 ottobre 2024 - 16 febbraio 2025) esplora il concetto di memoria e oblio all'interno delle istituzioni museali. Riunendo artisti di epoche e pratiche diverse, come Felix Gonzalez-Torres, Allan Kaprow e Isa Genzken, l’esposizione sfida la concezione tradizionale del museo come luogo di sola conservazione, proponendolo invece come spazio di rielaborazione critica. L’allestimento frammentato e non lineare invita i visitatori a costruire un percorso soggettivo tra opere e artisti marginalizzati o dimenticati, dando voce a narrazioni alternative spesso escluse dalla storia dell’arte ufficiale. La mostra diventa così una riflessione sul ruolo del museo nel preservare, ma anche nel riscrivere, il nostro patrimonio culturale.

Leggi di più »

SAODAT ISMAILOVA, A SEED UNDER OUR TONGUE: LA POETICA DEL PAESAGGIO PERDUTO

Pirelli Hangar Bicocca ospita la mostra “A Seed Under Our Tongue” di Saodat Ismailova, curata da Roberta Tenconi, presentata come l’esplorazione intima di temi come la memoria, la tradizione e l’identità culturale centroasiatica. Attraverso installazioni di natura varia che combinano video, materiali naturali e poesia, Ismailova offre una riflessione profonda sulla trasmissione culturale e sul ruolo della memoria collettiva in un mondo in continua trasformazione. Le opere esposte riflettono il legame tra natura e cultura, tra passato e presente, mostrando come i racconti e i simboli culturali si trasformino e adattino nel tempo. La mostra invita il pubblico a un viaggio esperienziale tra mito e realtà, con un linguaggio che rende tangibile la resilienza delle radici culturali nel contesto globale contemporaneo.

Leggi di più »