LA MONTAGNA SACRA DI SHLOMO HARUSH

Pubblicato il 13 luglio 2023 alle ore 11:00

Dal 23 Giugno al 17 Ottobre 2023, la galleria Building ospiterà la mostra personale dell'artista israelo-americano Shlomo Harush. L'esposizione, dal titolo "Now is Then and Then is Now", diventa un viaggio di indagine e scoperta del lavoro di Harush da parte del pubblico, portato a confrontarsi con il concetto dello scorrere del tempo e  la fallacità della condizione umana.

 

Installation view. Shlomo Harush, Now is Then and Then is Now

Ph. Ilaria Maiorino. Courtesy Building Gallery

 

Passeggiando per il centro di Milano, a pochi passi da Montenapoleone, vediamo le ampie vetrate della galleria Building che mostrano ai passanti le opere d'arte installate all'interno dello spazio espositivo. Si tratta della ricerca artistica e concettuale dell'artista israelo-americano Shlomo Harush, che in questo caso allestisce una retrospettiva personale per guidare il pubblico a riflettere sul significato dello scorrere del tempo.

Il patrimonio artistico e poetico che viene esposto nella galleria riguarda la riflessione dell'artista, dopo una severa selezione di circa trentacinque opere realizzate tra il 2002 e il 2003; tuttavia, l'elemento interessante che colpisce il pubblico riguarda l'aspetto interdisciplinare della verve artistica di Harush: quest'ultimo ha fatto l'esperienza di ampliare l'utilizzo dei media nella sua vita, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alle installazioni site-specific, come viene allestito presso la galleria Building.

Il valore retrospettivo della mostra sottolinea anche l'importanza di ripercorrere le tematiche e i focus principali nel lavoro d'artista di Shlomo Harush, come si vede nella macrotematica principale della retrospettiva, ovvero lo scorrere del tempo.

 

Installation view. Shlomo Harush, Now is Then and Then is Now

Ph. Ilaria Maiorino. Courtesy Building Gallery

 

Il tempo è un elemento impalpabile, una forza che l'uomo cerca di dominare da secoli remoti: dare un nome e una forma a questa forza risiede nell'esigenza della coscienza umana di orientarsi, cercando di dividere gli elementi che percepisce attorno a sé nelle categorie. Stando per esempio alle teorie della filosofia illuminista di Immanuel Kant, attraverso l'ordine e la categorizzazione, l'intelletto della mente umana è in grado di operare la sintesi della molteplicità di dati sensibili, in quanto le categorie sono forme dettate dall'esperienza. Nel lavoro creativo di Shlomo Harush, la forza del tempo esce dalla dimensione empirico-metafisica e l'artista cerca di rappresentarla attraverso le forme e i materiali, che ne sottolineano l'essenza di cambiamento decadimento. L'incertezza del futuro e il passato sfocato, nel linguaggio di Harush, diventano l'input per guidarci verso il processo della metamorfosi

Nonostante il tempo scorra perpetuamente come forma astratta, vediamo le tracce del suo passaggio e il mondo materiale fenomenico è testimone della caducità dell'Essere e del corpo fisico: il consumarsi fino al deterioramento dell'oggetto inanimato equivale alle rughe su un volto. In entrambi i casi, è come se il tempo fosse un elemento fantasmagorico che segna comunque delle impronte.

L'aspetto interessante del lavoro di Harush, in mostra presso la galleria Building, riguarda la coesistenza armoniosa ed equilibrata di due filoni narrativi, da considerarsi le chiavi di lettura del percorso espositivo. Tali elementi, che sono la summa della ricerca dell'artista, si possono individuare nelle forme del libro e della sedia

 

Shlomo Harush, Now is Then and Then is Now, 2023, libro d'artista, 24,4 x 20 x 3,2 cm 

Shlomo Harush, 32.000 Titles, 2011, acciaio e tessere della biblioteca del Brooklyn Museum of Art, 79 x 63,5 x 38 cm

 

 «Un libro sogna. Il libro è l’unico oggetto inanimato che possa avere sogni.»

Ennio Flaiano, Diario degli errori, 1976

 

Un libro rappresenta un documento che racchiude una memoria, incarnando pienamente il valore del detto latino «Verba volant, scripta manent»; la scrittura di un libro è un ulteriore tentativo da parte dell'uomo per fuggire il tempo, scrivendone le tracce e le testimonianze sulla carta.

La struttura di un libro è un intreccio armonico di storie, aneddoti, narrazioni e voci, tutti uniti come un canto corale. L'intervento artistico di Shlomo Harush si concentra sul sottolineare anche l'aspetto plastico, facendo uscire il libro dalla dimensione di oggetto funzionale e utile alla comprensione. Nel caso della narrazione scritta, il grafema e il lemma stampato rappresentano il medium principale per la diffusione della storia, mentre nella narrazione visiva di Harush il libro diventa un oggetto esteticoCitando la scuola di semiologia, si perdono significato significante della parola scritta e del libro in sé: l'identità dell'oggetto non è più circoscritta nella sua funzionalità, ma nel suo esistere e nel suo essere a priori della mano umana che sfoglia le pagine e legge le parole.

In modo analogo, anche la sedia viene alienata dal suo iniziale valore, ovvero quello di essere un oggetto nato con una funzione precisa: l'artista riflette sull'identità dell'oggetto riferendosi alle sue componenti come puri elementi estetici e formali. Di conseguenza, ceci n'est pas une chaise: Shlomo Harush espone una scultura di una sedia.

 

Installation view. Shlomo Harush, Now is Then and Then is Now

Ph. Ilaria Maiorino. Courtesy Building Gallery

 

Come avviene durante le escursioni ad alta quota, l'aria comincia ad assottigliarsi sempre più, man mano che ci si avvicina alla vetta. Similmente, lo spettatore che entra alla galleria Building per la mostra di Shlomo Harush vive un processo di ascensione spirituale. Infatti, un altro aspetto che colpisce la visione della mostra riguarda l'atmosfera di moto perpetuo verticale, come se man mano che si salgono i piani della galleria, la materialità dei corpi si fa sempre più rarefatta.  

L'ultimo piano dell'allestimento ospitato nella galleria è come la vetta della montagna: uno spazio dove il respiro comincia a mancare per l'aria sottile, per il poco ossigeno la mente si fa sfocata e allucinata, come Santa Teresa durante l'estasi. Verso l'alto guardano i nostri occhi e attorno a noi percepiamo la presenza di forme dal segno leggero, quasi scolorito: siamo alla conclusione di un percorso sia verticale che circolare, dove l'Ora e il Prima coesistono in un unico punto di intersezione nel cerchio del Tempo. L'ora è prima e il prima è ora.

S. F. C.

 

Shlomo Harush

Now is Then and Then is Now

Building Gallery

Via Monte di Pietà 23, Milano

23 Giugno-17 Ottobre 2023

 

Shlomo Harush, Fragile, 2005 / 2023, installazione, dimensioni variabili

 

Installation view. Shlomo Harush, Now is Then and Then is Now

Ph. Ilaria Maiorino. Courtesy Building Gallery

 

Installation view. Shlomo Harush, Now is Then and Then is Now

Ph. Ilaria Maiorino. Courtesy Building Gallery

 

 Shlomo Harush, No Title for Now no.15, 2021, acciaio riciclato, acciaio, rami d'albero, corda sintetica e materiali misti, 54 x 69 x 15 cm

 

Installation view. Shlomo Harush, Now is Then and Then is Now

Ph. Ilaria Maiorino. Courtesy Building Gallery

 

Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.