ARTNOBLE GALLERY: INCONTRO RAVVICINATO FRA DIMENSIONI

Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti

“Chiamo il nostro mondo Flatlandia, non perché sia così che lo chiamiamo noi, ma per renderne più chiara la natura a voi, o Lettori beati, che avete la fortuna di abitare nello Spazio.
Immaginate un vasto foglio di carta su cui delle Linee Rette, dei Triangoli, dei Quadrati, dei Pentagoni, degli Esagoni e altre Figure geometriche, invece di restar ferme al loro posto, si muovano qua e là, liberamente, sulla superficie o dentro di essa, ma senza potersene sollevare e senza potervisi immergere, come delle ombre, insomma – consistenti, però, e dai contorni luminosi. Così facendo avrete un'idea abbastanza corretta del mio paese e dei miei compatrioti. Ahimè, ancora qualche anno fa avrei detto: «del mio universo», ma ora la mia mente si è aperta a una più alta visione delle cose.”

(Edwin A. Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni, Adelphi, Milano, 1993)

Nel 1884, nel pieno della compostezza della società vittoriana e del positivismo in ambito filosofico, Edwin A. Abbott scrive Flatlandia che si rivela essere un romanzo di difficile categorizzazione e altrettanto poco immediata è la sua comprensione. Quello che all’apparenza sembra essere un innocente testo di matematica e geometria, un po’ fantasticante, scritto da un pedagogista come Abbott, in realtà si rivela una narrazione su più livelli: nelle teorie di geometria piana e solida si cela una critica sociale dal sapore satirico, rivolta sia al costume dell’era vittoriana che al pensiero del positivismo scientifico che sta spopolando nei salotti intellettuali di tutta Europa.

Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti

La riflessione fantastica di Abbott mette in relazione l’incrociarsi tra dimensioni, raccontando proprio dell’incontro di un quadrato, abitante di Flatlandia, con una sfera che invece proviene da Spaceladia. Sia le due figure geometriche che i loro mondi sono una rappresentazione metaforica del rapporto tra bidimensionalità e tridimensionalità, anche arrivando alla riflessione sul punto, citato come una miserabile creatura, che è tutto e niente allo stesso tempo.

“Osserva quella miserabile creatura. Quel Punto è un Essere come noi, ma confinato nel baratro adimensionale. Egli stesso è tutto il suo Mondo, tutto il suo Universo; egli non può concepire altri fuor di se stesso: egli non conosce lunghezza, né larghezza, né altezza, poiché non ne ha esperienza; non ha cognizione nemmeno del numero Due; né ha un'idea della pluralità, poiché egli è in se stesso il suo Uno e il suo Tutto, essendo in realtà Niente. Eppure, nota la sua soddisfazione totale, e traine questa lezione: che l'essere soddisfatti di sé significa essere vili e ignoranti, e che è meglio aspirare a qualcosa che essere ciecamente, e impotentemente, felici.”

(Edwin A. Abbott, Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni, Adelphi, Milano, 1993)

Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti

In modo analogo, così prende forma anche la mostra Flatlandia presso ArtNoble Gallery a Milano, a cura di Antonio Grulli che mette in dialogo le forme espressive dei linguaggi artistici di Gabriele Ermini e Jimmy Milani, due giovani artisti di nuova generazione.

Se si prende in considerazione la divisione di Abbott nei due mondi di Flatlandia e Spacelandia, i due artisti incarnano nel loro stile espressivo le caratteristiche dei personaggi principali impersonati dal Quadrato e dalla Sfera. La pittura di Ermini, per esempio, è la Sfera: nonostante prenda forma su un medium bidimensionale, i contrasti di luci e ombre segnano la profondità dei corpi.

Un aspetto che incuriosisce altrettanto è la palette di colori presente nella maggior parte delle opere esposte di Ermini, quali il blu e il rosso che nell’immaginario collettivo sono immediatamente associati al 3D, come si vede per esempio nel cinema.

“Nell’opera, razionalità e sentimento si scontrano, partorendo un’oscillazione costante tra un’ipotesi progettuale obbiettiva e un sentire intuitivo.”

(Dal comunicato stampa della mostra Flatlandia, a cura di Antonio Grulli, ArtNoble Gallery)

Dall’altra parte, Milani è il Quadrato che si esprime scegliendo diversi media, andando al di là della realizzazione puramente pittorica. Attraverso installazioni che legano scultura e pittura, l’opera di Jimmy Milani è una riflessione sulla rottura nella divisione ferrea e serrata tra bidimensionale e tridimensionale. In altre opere, invece, Milani ragiona sullo stesso aspetto, ma con una realizzazione ben diversa, cercando di emulare i disegni in 3D con la sovrapposizione di linee blu e rosse, similmente a Ermini.

S. F. C.

Gabriele Ermini, Jimmy Milani

Flatlandia

A cura di Antonio Grulli

ArtNoble Gallery, via Ponte di Legno 9, Milano

30 Novembre 2023 – 18 Gennaio 2024

PHOTO GALLERY

Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti

Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

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Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti

Gabriele Ermini, Cavalieri che spettegolano , 2023, 45,5 x 30 cm, Acrylic and enamel on canvas. Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti

Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti

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Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

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Exhibition view Gabriele Ermini, Jimmy Milani, Flatlandia, a cura di Antonio Grulli

Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti

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Courtesy ArtNoble Gallery. Ph: Michela Pedranti