Inaugura la mostra Non avrà titolo a cura di Lorenzo Madaro, presso il Palazzo Parasi di Cannobio. Dopo l'opening del 24 Giugno, l'esposizione in onore dell'artista Paladino sarà visitabile fino al 8 Ottobre 2023
Tra gli anni Settanta e Ottanta, il critico e curatore Achille Bonito Olivo pensa a come l’arte possa rispondere alla crisi sociale, politica ed economica che il mondo occidentale attraversa, stipulando così gli stilemi e i topoi di una nuova scuola di pensiero artistico come la Transavanguardia. Il battesimo ufficiale avviene alla Biennale di Venezia del 1980 dove il movimento concepito da Achille B. Oliva propone un ritorno a una pittura figurativa, al di là del puro concettualismo delle forme sintetizzato da Germano Celant con l’arte povera nel 1967. L’azione di attingere al pozzo dei linguaggi espressi del passato per Oliva e gli artisti della Transavanguardia è fondamentale per dare origine a una nuova sintassi visiva ibrida
Photo Credit: Renzo Scarin
Uno degli artisti cardine della Transavanguardia, attivo ancora oggi, è Mimmo Paladino che da poco ha visto inaugurata una mostra a lui dedicata dietro la curatela di Lorenzo Madaro. Nel panorama dell’arte postmoderna e contemporanea, è un nome attivo già prima del suo incontro con Achille Bonito Oliva e la nuova scuola transavanguardista. Stilisticamente vicino all’Espressionismo tedesco e al Primitivismo, la poetica ruvida di Paladino si cristallizza in segni e simboli che diventano dei veri e propri archetipi, ma che devono scardinarsi dal bisogno di essere interpretati secondo una logica narrativa.
Nel contesto della Transavanguardia, come movimento politicamente presente, Paladino cerca di delineare una traslazione che metta in relazione il pubblico e il privato, la questione della collettività e l’inquietudine dell’Io nel proprio intimo. Attraverso un linguaggio artistico multimediale e poliedrico, l’artista dà vita a un universo intimo di ricordi, ombre di un tempo che è stato, familiare e al contempo inquietante.
Dolcezza e orrore in una sola musica.
(Eugenio Montale da Xenia II, in Satura, Lo Specchio Mondadori, 1971)
Locandina della mostra a cura di Lorenzo Madaro
Grafica a cura di Simone S. Melis
La mostra Non avrà titolo è un cerchio di coerenza dell’artista che nel corso degli anni è rimasto aperto alle novità dell’arte negli ultimi decenni, ma al contempo ha saputo inglobarle e reinterpretarle attraverso il proprio stile e la ricerca creativa. Vengono esposti principalmente i lavori pittorici dell’artista, di produzione più recente per rimarcare ancora il flusso continuo e inarrestabile della produttività di un artista tra il XX e il XXI secolo. Mimmo Paladino è una fiamma ancora bruciante di fuoco vivo, imperterrita e indisturbata continua a ballare nel buio, proietta la sua ombra come una lingua di luce.
Photo Credits: Renzo Scarin
La proiezione del Sé di Mimmo Paladino prende forma nella sua pittura, con un significato di ricerca, pratica, quasi una ritualità zen: per l’artista quello il focus dell’azione di dipingere non è tanto la scrittura visiva di una narrazione logica, composta da simboli e segni con un significato, quanto la bellezza di sperimentare con lo spazio bidimensionale della tela. La pittura di Paladino è come i tagli di Fontana: una rottura della superficie piatta per penetrare in una dimensione spaziale completamente nuova, dove le forme perfette dello spazio e del tempo vengono abbandonate. La mostra Non avrà titolo, infatti, non è da esperire come un’esposizione di quadri, piuttosto come una mappatura di un mondo tutto da scoprire dove le tele rappresentano i punti cardinali, utili all’orientamento del pubblico.
La stella polare di questa costellazione è il grande Cavallo sul lungo lago, una sfinge che custodisce il segreto della via da percorrere e diventa il guardiano del mondo di Mimmo Paladino.
S. F. C.
Mimmo Paladino. Non avrà titolo
a cura di Lorenzo Madaro
Palazzo Parasi, via Giovanola Cannobio (VB), Lago Maggiore
dal 24 Giugno 2023 al 8 Ottobre 2023
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