TEXAS TORNADOS: ALLA CONQUISTA DI MILANO

Exhibition View,  Courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea. Ph. Pier Maulini

Il ricordo del Texas, nella memoria collettiva, è una vasta distesa desertica con il sole che picchia alto nel cielo. Proprio come un grande, eterno Mezzogiorno di fuoco; io stessa faccio fatica a distaccarmi dallo stereotipo western dello stato del Texas, dopo essere stata cresciuta a pane e film di John Wayne al sabato mattina.

Nella filmografia western, il Texas vive una rappresentazione come uno stato ruvido, crudo e arretrato. Seppur sia un ritratto contestualizzato nei primi anni di indipendenza degli Stati Uniti oppure poco dopo la Secessione Americana, nell’immaginario resta uno stereotipo molto vivo e attuale, difficile da estirpare.

Con la mostra Texas Tornados, la Galleria Antonio Colombo vuole restituire un nuovo ritratto della cultura americana nel profondo del cuore del vecchio selvaggio west. Partiamo proprio dalla denominazione selvaggio west, con cui si indica l’area nordamericana a ovest del fiume Mississippi durante le ondate di immigrazione da parte dei pionieri bianchi. L’aggettivo selvaggio fa pensare a una landa desolata che aspetta solo di essere domata, senza storia e senza cultura.

Bruce Lee Webb, Lydia Mendoza, 2023, ink on raw vintage seed bag canvas, 102x105 cm

Nelle rappresentazioni cinematografiche western, gli stati di Texas, New Mexico o Nevada, al di là delle Rocky Mountains e gli Appalachi soffrono questo stereotipo di essere delle terre di nessuno, abbandonate a se stesse e utili solo per essere economicamente sfruttate dall’area orientale, la East Coast dove una città come New York è già capitale del progresso umano e sociale del Nuovo Mondo.

Invece, l’idea di Antonio Colombo attraverso la curatela di Luca Beatrice si concentra sulla rottura dello stereotipo che vede il Texas come una terra lontana dalla cultura e dalle arti. Gli artisti e le artiste coinvolti nel progetto di Texas Tornados riflettono una realtà vivace e culturalmente fertile, di una terra che ha dato i natali a diversi grandi nomi della cultura sia pop che underground, a livello nazionale americano e internazionale.

Adam Young, Wind Walker, 2023, acrylic on panel, 63,5x63,5 cm

Basti a pensare a una manciata di nomi di personaggi che hanno fatto la storia della musica, delle arti visive e del cinema dal XX secolo fino a oggi: Janis Joplin, Buddy Holly, Beyoncé, Alexandre Hogue, Janet Turner, Frank Jones, King Vidor, Wes Anderson. Tra questi è fondamentale citare quelli di Tom Russell e dei Texas Tornados, supergruppo Tejano, da cui prende ispirazione il nome della mostra presso la Galleria Antonio Colombo.

A livello musicale i Texas Tornados rappresentano il ritratto dell’integrazione culturale tra il country, il folklore messicano e le musiche tradizionali tedesche, proprio per richiamare la vivacità e la multiculturalità del Texas.

"Secondo Monte Hellman, regista del mitico anti-western “La sparatoria”, la tensione primitiva si ritrova sia nella musica sia nell’arte di Russell, mentre la scrittrice Annie Proulx ha parlato della sua curiosità irrequieta e dell’immaginazione violenta. Il poeta beat Lawrence Ferlinghetti dice di lui che il suo stile rappresenta l’incontro tra Johnny Cash, Jim Harrison e Bukowski. Nel corso della sua lunga carriera di musicista ha lavorato, tra gli altri, con Lucinda Williams e i Calexico. Luigi Grechi, il fratello di Francesco De Gregori, ha tradotto alcuni suoi brani e proprio il Principe (soprannome di Francesco De Gregori, ndr) ha interpretato “Angel of Lyon” di Russell, nell’ album “Per brevità chiamato artista” (2008). Tom Russell ha esposto in musei e gallerie negli Stati Uniti, in Canada e in Svizzera, e le opere sono state acquisite dal El Paso Museum of Art."

(Dal comunicato stampa della mostra Texas Tornados, Galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea)

Tom Russell, invece, è un nome di richiamo sia per la musica che per le arti visive, tanto da essere la guest star della mostra nella Galleria Antonio Colombo, insieme ad altri artisti inediti nel panorama europeo. In un certo senso, gli spazi e gli ambienti dell’arte contemporanea europeo sono ancora una terra vergine da conquistare, come un nuovo Far West che questa volta si sposta a Oriente, nel cuore dell’Europa, a partire dalle gallerie milanesi.

S. F. C.

Adrian Landon Brooks, Sophie Roach, Tom Russell, Esther Pearl Watson, Bruce Lee Webb, Adam Young

Texas Tornados

A cura di Luca Beatrice

Antonio Colombo Arte Contemporanea, via Solferino 44, Milano

30 Novembre 2023 – 3 Febbraio 2024

PHOTO GALLERY

Exhibition View,  Courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea. Ph. Pier Maulini

Adam Young, Waltz for a rising sun, 2023, acrylic on panel, 63,5x63,5 cm

Exhibition View,  Courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea. Ph. Pier Maulini

Adrian Landon Brooks, Untitled 1, 2023, acrylic on wood, 48x48 cm

Adrian Landon Brooks, Untitled 2, 2023, acrylic on wood, 48x48 cm

Exhibition View,  Courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea. Ph. Pier Maulini

Bruce Lee Webb, Flaco Jimenez, 2023, ink on raw vintage seed bag canvas, 102x105 cm

Bruce Lee Webb, Rama Lama Ding Dong, 2023, ink on raw vintage seed bag canvas, 102x105 cm

Esther Pearl Watson, Dawn of the Universe, 2023, acrylic, foil, pen, graphite and glitter on panel, 20,3x25,4 cm

Esther Pearl Watson, Outer reaches of the Solar System, 2023, acrylic, pen, graphite, glitter on panel, 20,3x25,4 cm

Exhibition View,  Courtesy Antonio Colombo Arte Contemporanea. Ph. Pier Maulini

Esther Pearl Watson, This is our future, 2023, acrylic, foil, pen, graphite and glitter on panel, 25,4x20,3 cm

Esther Pearl Watson, Valentine, Texas, 2023, scrylic, foil, glitter on panel, 20,3x12,7 cm

Tom Russell, Arturo's coal-oven pizza 706 W Houston, NYC, 2018, acrylic on canvas, 45x40 cm