Il giorno 18 Gennaio 2024 ha inaugurato presso la Galleria Giovanni Bonelli di Milano la mostra personale di Francesco Lauretta, dal titolo “Grigio Contemporaneo”. L’ispirazione principale che unisce l’esposizione di Lauretta è una citazione di Paul Cézanne: “Finché non si è dipinto un grigio, non si è pittori.”
Francesco Lauretta, Never Relaxed, 2024, olio su tela, 111 x 213
Spesso la sfumatura del grigio è associata alla malinconia e allo scorrere del tempo che corrode la giovinezza. Tutt’al più resta una cromia senza sapore, che non suscita alcuna emozione negativa né positiva, restando impassibile e sfingea nella sua neutralità più assoluta.
In una conferenza tenutasi il 17 Ottobre 2019 alla Fondation de l'Hermitage nel cuore della città francese di Losanna, lo storico del colore Michel Pastoureau definisce il grigio come il colore dell’ombra, che nasconde più vibrazioni ed emozioni di quanto ci si possa aspettare da una cromia ritenuta per lo più anonima e insignificante. Nel Medio Evo il grigio viene considerato l’opposto del nero, anche se al giorno d’oggi a seguito delle più moderne teorie del colore ben sappiamo che il grigio è al massimo un punto medio tra gli estremi del nero e del bianco.
È anche per la sua composizione cromatica che il grigio è un colore ricco di filamenti e vibrazioni, dato che è l’unione tra la somma e l’annullamento delle sfumature dei colori dello spettro visibile, come ciano, magenta e giallo.
Francesco Lauretta, Residenza d'Artista, olio su tela, 137 x 180 cm
Anche il filosofo tedesco Peter Sloterdijk si esprime sulla natura del grigio come colore del bisogno di speranza a cui si dovrebbe abbandonare l’era della contemporaneità:
“Ben venga allora l’avvento di un grigio che, anziché significare l’indifferenza di chi si abbandona pigramente al “così è”, suggerisce uno spazio aperto di tolleranza, moderazione, senso della misura. Contro le retoriche del disincanto del mondo e del trionfo opprimente degli apparati in grisaglia, Sloterdijk invita quindi a scommettere sulle virtù dell’ordinaria amministrazione, della rassicurante medietà cinica, in cui si aprono ai soggetti nuovi spazi di invenzione e varietà, di stoica adiaphoria, al riparo da rigidi inquadramenti e conformismi.”
(Pietro Terzi, Peter Sloterdijk, tutto il “grigio” contemporaneo, Il Manifesto, 18 Luglio 2023)
Nel grigiore malsano e pesante di una città plumbea come Milano, una nuova visione di grigio si aggira per la metropoli, arrivando a riempire gli spazi di una galleria come la realtà di Giovanni Bonelli, a pochi passi dai grattacieli di Isola. Si tratta della mostra personale Grigio Contemporaneo dell’artista Francesco Lauretta, siciliano di nascita e fiorentino d’adozione.
Francesco Lauretta, Noi, Cézanne II, 2024, olio su tela
Anche nel lavoro d’artista di Lauretta il grigio si libera dallo stereotipo di essere considerato il colore dell’indifferenza e dalla neutralità passiva nell’immaginario collettivo. Come si vede negli interventi dell’artista, esposti alla Galleria Giovanni Bonelli di Milano, il grigio è la sfumatura che segna il raggiungimento di un equilibrio, di una pace interiore anche quando questa si rivolge al passato e al ricordo.
“Un affresco alla vita declinato nelle mille sfaccettature del grigio che risulta, inaspettatamente, vivo e vibrante.”
(Dal comunicato stampa della mostra Francesco Lauretta-Grigio Contemporaneo, Galleria Giovanni Bonelli, Milano)
Ad abitare gli spazi delle tele di Lauretta esposte in mostra ci sono frammenti di vita vera, catturati dal pennello dell’artista e cristallizzati nel ricordo eterno che si staglia sulle sfumature di grigio.
S. F. C.
Francesco Lauretta
Grigio Contemporaneo
Galleria Giovanni Bonelli, Via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano
18 Gennaio – 24 Febbraio 2024
PHOTO GALLERY
Francesco Lauretta, Simposio di pittura, 2024, olio su tela, 188 x 136 cm
Francesco Lauretta, Noi, Cézanne VII, 2024, olio su tela, 73 x 92 cm
Francesco Lauretta, Simposio di pittura, 2024, olio su tela, 218 x 180 cm
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