CARSTEN NICOLAI: L’ARTE IN BILICO TRA SUONO, VISIONE E SCIENZA

Pubblicato il 3 settembre 2024 alle ore 11:00

Carsten Nicolai (Karl-Marx-Stadt nel 1965) e meglio conosciuto con lo pseudonimo musicale Alva Noto, Nicolai esplora il territorio di confine tra arte visiva, musica e scienza, in un’instancabile ricerca che mira a sfidare le convenzioni e a espandere i limiti della percezione umana; l’esperienza immersiva nell’esposizione presso l’istituzione del MACRO di Roma diventa un vero e proprio sneak peek nel flusso creativo dell’artista che trova un equilibrio armonico tra audio e visual.

 

ALVA NOTO, HYbr:ID , Veduta esterna, MACRO, 2024

Ph. Melania Dalle Grave – DSL Studio

 

Carsten Nicolai ha iniziato il suo percorso come artista visivo, la fascinazione per la sfera del suono e la sua componente fisica fa sì che ci sia un avvicinamento sempre più intimo verso la musica elettronica. Inizialmente concentrato sullo studio delle alte frequenze, Nicolai ha sviluppato una consapevolezza acuta del fatto che lo spettro del suono udibile all’orecchio umano solo da una minima parte è rappresentato proprio dalle frequenze della musica. Tale presa di coscienza spinge Nicolai aka Alva Noto a indagare le potenzialità espressive che risiedono al di là dei confini imposti dalla musica tradizionale, esplorando fenomeni acustici che vanno oltre la percezione comune. La musica diventa una componente fondamentale anche per il corso della carriera, tanto da collaborare con alcuni dei più importanti artisti del panorama musicale contemporaneo, del calibro di Ryuichi Sakamoto, Ryoji Ikeda, Blixa Bargeld e Mika Vainio.

Con una formazione in architettura, l’artista è particolarmente attento alle interazioni e alle interconnessioni tra suono, spazio e tempo. Infatti, la sua ricerca si basa sull’idea che questi elementi siano eternamente collegati tra loro e che il suono abbia il potere di generare spazi sia fisici che sociali. Attraverso le sue opere, l’artista cerca di risvegliare nell’animo del pubblico delle immagini di atmosfere profondo, un fil rouge che collega le esperienze e le sperimentazioni dell’artista

 

ALVA NOTO, HYbr:ID , Dettaglio, MACRO, 2024

Ph. Melania Dalle Grave – DSL Studio

 

Alva Noto è convinto che la bellezza della musica elettronica sia rappresentata dal fantasma nella macchina, affascinato dalla performatività intrinseca dei dispositivi che utilizza per generare suoni e comporre. Questi dispositivi, una volta impostati con determinati parametri, manifestano una propria vitalità indipendente, quasi come se Alva Noto diventasse un demiurgo che infonde il respiro della vita e dell’indipendenza nella macchina, che diventa una coscienza a se stante.  Tale idea di vita delle macchine si riflette anche nel suo rapporto con la scienza e la tecnologia; pur guardando con sospetto le più recenti innovazioni tecnologiche, Nicolai trae ispirazione da invenzioni del passato, riconoscendo in esse un principio di ispirazione poetica e un parallelo tra il ruolo dell’artista e quello dello scienziato.

Uno dei progetti più recenti di Nicolai, HYbr:ID, iniziato nel 2021, rappresenta un esempio emblematico del suo approccio interdisciplinare. Ispirato in parte dal modello dello spazio-tempo di Hermann Minkowski, HYbr:ID è il simbolo per eccellenza dell’eterogeneità interna alla ricerca di Alva Noto, diventando composizioni intrecciate in tracce sonore uniche. Immergendosi nel sound, nella mente penetra e si insidia l’immagine astratta di un paesaggio sonoro.

 

ALVA NOTO, HYbr:ID , Exhibition view, MACRO, 2024

Ph. Melania Dalle Grave – DSL Studio

 

Alva Noto continua a esplorare i confini tra arte, scienza e musica, sfidando le convenzioni e spingendo i limiti della percezione sensoriale umana. La sua ricerca artistica, alimentata da un costante dialogo tra suono, spazio e tempo, rappresenta un contributo significativo al panorama dell’arte contemporanea, dimostrando come la tecnologia e la scienza possano diventare strumenti potenti per l’espressione creativa.

La musica dell’universo è un respiro misterioso, difficile da sentire, e Alva Noto ricrea la propria sinfonia cosmogonica, con vibrazioni che fanno oscillare sottilmente le cellule del corpo: anche la carne del pubblico di Alva Noto diventa suono e si mescola con l’atmosfera.

 

S. F. C.

 

Alva Noto

HYbr:ID

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Via Nizza, 138, Roma

21 marzo – 25 agosto 2024

 

PHOTO GALLERY

 

ALVA NOTO, HYbr:ID , Dettaglio, MACRO, 2024

Ph. Melania Dalle Grave – DSL Studio

 

ALVA NOTO, HYbr:ID , Dettaglio, MACRO, 2024

Ph. Melania Dalle Grave – DSL Studio

 

ALVA NOTO, HYbr:ID , Veduta esterna, MACRO, 2024

Ph. Melania Dalle Grave – DSL Studio

 

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