CARDI MONUMENTALE : QUANDO LA GALLERIA DIVENTA UN SALOTTO

Pubblicato il 17 ottobre 2024 alle ore 11:00

Il 17 settembre 2024, la Galleria Cardi ha inaugurato a Milano la mostra "Monumental",  esponendo i giganti dell'arte contemporanea italiana, come Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone. Tuttavia, l'evento si è trasformato in una parodia della mondanità milanese, anziché un'occasione per apprezzare l'arte. In concomitanza con l'apertura della Fashion Week, l'attenzione si è spostata dagli artisti agli ospiti, intenti a trasformare la galleria in una passerella improvvisata. La fauna sociale – modelle, influencer e borghesi milanesi – ha popolato l'ambiente con conversazioni mondane, abiti di lusso e pose per Instagram. Le opere d'arte sono diventate uno sfondo per vanità sociali, mentre la vera "mostra" si è svolta tra i presenti

Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone

MONUMENTAL. Galleria Cardi, Corso di Porta Nuova, 38, Milano, 18 Settembre 2024 - 21 Dicembre 2024.

Exhibition view

 

Esattamente un mese fa, il 17 Settembre 2024, la Galleria Cardi ha aperto i battenti al pubblico milanese con una mostra intitolata Monumental, esponendo i nomi più illustri del panorama contemporaneo italiano, Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone. Il titolo calza a pennello, è una combinazione di nomi che non muoiono mai e hanno sempre una grande audience. Mai deludente e, come il nero, stanno bene su tutto.

Tuttavia, la vera mostra non è stato vedere le installazioni di Kounellis o le copertine di Boetti: il vero spettacolo della sera del vernissage è stato vedere la fauna di ospiti meneghini che, forse, hanno scambiato la Galleria Cardi per una sala da tè o un lounge bar. Mancavano solo i Martini, agitati, non mescolati. Quel giorno inaugurava anche la Fashion Week, l’annuale giubileo della capitale padana, dove modelle, influencers, art directors e compagnia passeggiano per Montenapoleone, via della Spiga e il resto della città come i pontefici del design della moda. Forse gli ospiti del vernissage di Cardi speravano di vedere una passerella e per sbaglio si sono trovati a una mostra d’arte contemporanea.

 

Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone

MONUMENTAL. Galleria Cardi, Corso di Porta Nuova, 38, Milano, 18 Settembre 2024 - 21 Dicembre 2024.

Exhibition view

 

Io, Nico Zugan, ero lì e mi sentivo come un esploratore nella jungla, osservando da lontano delle specie di esseri viventi che non avevo mai visto. Loro erano le mie opere d’arte che dovevo ammirare. C’è Maria Teresa, fresca di parrucchiere e abbigliata di tutto punto, arrivata in taxi. Non un capello fuori posto, colori abbinati meravigliosamente come in un quadro del Rinascimento veneziano. Sobria ed elegante, Maria Teresa si dirige verso il gruppo di Maria Grazia, Maria Rosa e Gianfranca che l’aspettano con le Jackie di Gucci e le Serpenti Forever di Bulgari. Nell’aria c’è il profumo vanigliato di Guerlain, inebriante e femminile. Mi avvicino di soppiatto per sentire di che parlano, tenendo gli occhi puntati sull’opera di Mario Merz. I discorsi comprendono tante cose: scuole steineriane, vacanze sulla costa amalfitana, la carriera accademica dei figli prossimi alla laurea in Bocconi o Università Cattolica.

Poco distante c’è il gruppo di Umberto, Alberto, Roberto e Lamberto, tutti stretti come i maschi del pinguino imperatore che aspettano le femmine di ritorno dall’oceano. Nei loro occhi leggo la paura di essere in un ambiente ostile e sconosciuto; attorno a loro ci sono tanti esemplari di femmina minacciosi e scrutano la folla cercando lo sguardo amico di un altro simile maschio. Si riconoscono per la calvizie, l’abbronzatura artificiale e il completo smoking monopetto dal colore blu di Prussia, di qualche atelier selezionato accuratamente dalla compagna. Il loro richiamo avviene tramite uno scambio di parole incomprensibili: “Carissimo, come sta andando il business plan? Noi stiamo avendo delle incomprensioni con l’office manager.” -oppure- “Scusami, ma tra poco ho una call di review con la branch di Hong Kong.” È palesemente un linguaggio criptico che nasconde significati incomprensibili ai più.

Sopraggiungono i figli Manfredi e Ginevra. C’è ancora un lieve filo di aria estiva, ma Manfredi coglie settembre come l’occasione per sfoggiare il nuovo montone di Saint Laurent. Ai piedi non mancano le storiche sneakers di Alexander McQueen. La sorella, probabilmente gemella, porta una Cleo Prada e gli iconici stivaletti Tabi di Maison Margiela; si mette in posa davanti a Penone costringendo il fratello a scattare per lei un vero e proprio shooting per flexare (neologismo della generazione tiktokiana che significa ostentare) ancor di più le proprie abilità di modella in occasione della Fashion Week. A un certo punto Ginevra entra letteralmente dentro l’installazione di Jannis Kounellis per posare sempre per il servizio fotografico instagrammiano.

 

Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone

MONUMENTAL. Galleria Cardi, Corso di Porta Nuova, 38, Milano, 18 Settembre 2024 - 21 Dicembre 2024.

Exhibition view

 

E intanto, vi chiederete, che succede a Boetti, Fabro, Kounellis, Merz e Penone? Assolutamente niente, restano impassibili, immortali e monumentali nella loro grandezza di artisti. Nei giorni successivi, sono ritornata a trovarli senza essere circondata da tutta la fauna sopra descritta e l’effetto è stato completamente diverso nella solitudine di una galleria vuota. È stata un’esperienza stranamente intima, ritornare a vedere le spine di Penone e ricontarle da vicino senza la calca; i miei occhi si sono persi davanti alle copertine disegnate da Boetti come se fossi una bambina che gioca a Where’s Waldo?, cercando di trovare dettagli strani, divertenti o scioccanti.

Sono ritornata per restare piccola e muta davanti alla maestosità gigantesca di Kounellis e sentivo nell’aria un profumo diverso. Ammirando quel cappotto triste e solitario mi sono chiesta: “Chissà cosa avranno pensato a vederti appeso lì come un soprabito qualunque, forse qualcuno avrà scambiato queste travi di metallo per uno strano appendiabiti.” La solitudine di quel cappotto mi ha ricordato la mia solitudine il giorno dell’inaugurazione: io volevo vedere una mostra, eppure mi sono sentita alienata e fuori posto. Mi sembrava di aver sbagliato indirizzo.

Vado a visitare Fabro al piano di sopra e rimango quasi in estasi a perdermi dentro il genio creativo di una mente come quella di Fabro. Quella esposta è una delle opere più raffinate e concettuali della storia dell’Arte Povera italiana, che mira a esplorare nuovi materiali e linguaggi, spesso attraverso il rifiuto delle convenzioni artistiche tradizionali. In questo contesto, Fabro si distingue per la sua profonda riflessione sull'architettura e sullo spazio, temi centrali in molte delle sue opere. Quella esposta da Cardi è  Ogni ordine è contemporaneo ad ogni altro ordine. Quattro modi di esaminare la facciata del SS. Redentore a Venezia. Palladio, un’opera concettuale che vuole rielaborare il rapporto tra ordine e rigore architettonico. La Chiesa del Santissimo Redentore a Venezia, costruita tra il 1577 e il 1592, è uno dei capolavori di Palladio; la sua facciata, imponente ed equilibrata, rappresenta un esempio perfetto di classicismo rinascimentale. Palladio applica nella sua progettazione un ordine geometrico e una simmetria che esprimono un’armonia ideale.

Fabro si confronta con questa facciata attraverso un'operazione concettuale e critica, riflettendo su quattro diversi modi di osservare l'opera architettonica, destrutturando l’approccio unitario tradizionalmente applicato all’analisi dell’architettura classica. In questo senso, il suo lavoro invita a esplorare la facciata da più angolazioni e con differenti strumenti interpretativi, mettendo in discussione l’idea di una visione univoca e privilegiata dell’opera d’arte. La pluralità dei punti di vista evidenzia la complessità e la ricchezza del progetto palladiano, ma anche la capacità dell’arte contemporanea di dialogare con il passato in maniera critica e innovativa. Insomma, quelle che sembrano solo quattro tele sono in realtà un vero e proprio portale per una dimensione metafisica della contemplazione e dell’indagine su un’opera d’arte.

Non so ben dire quanto tempo sono rimasta davanti a Fabro, ma so solo che il cielo si stava già tingendo con i colori del tramonto. Me ne sono andata chiedendo scusa a questi cinque mostri sacri.

 

Nico Zugan

 

Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone 

MONUMENTAL

Galleria Cardi, Corso di Porta Nuova, 38, Milano

18 Settembre 2024 - 21 Dicembre 2024

 

PHOTO GALLERY

 

Luciano Fabro, Ogni ordine è contemporaneo ad ogni altro ordine. Quattro modi di esaminare la facciata del SS. Redentore a Venezia. Palladio , 1972-1973. Silkscreen on paper mounted on canvas and aluminum frame. 4 elements A: 244 x 235 cm, B: 244 x 282 cm, C: 254 x 217 cm, D: 255 x 217 cm

 

Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone

MONUMENTAL. Galleria Cardi, Corso di Porta Nuova, 38, Milano, 18 Settembre 2024 - 21 Dicembre 2024.

Exhibition view

Alighiero Boetti, Copertine, 1984. Archivio Alighiero Boetti COA, Rome, n ° 711, dated 09 September 2013. Pencil on paper on canvas. 300 x 600 cm, 12 elements 100 x 150 cm each

 

Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone

MONUMENTAL. Galleria Cardi, Corso di Porta Nuova, 38, Milano, 18 Settembre 2024 - 21 Dicembre 2024.

Exhibition view

 

Mario Merz, Untitled, 1983. Spray, paint, coal, oil and paper on canvas, neon. 252 x 206 cm

 

Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone

MONUMENTAL. Galleria Cardi, Corso di Porta Nuova, 38, Milano, 18 Settembre 2024 - 21 Dicembre 2024.

Exhibition view

Giuseppe Penone, Spine d’acacia – Contatto, giugno 2006, 2006. Signed, titled and dated on the verso. Acrylic, glass microspheres, acacia thorns on canvas, 300 x 480 x 7 cm 

 

Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz e Giuseppe Penone

MONUMENTAL. Galleria Cardi, Corso di Porta Nuova, 38, Milano, 18 Settembre 2024 - 21 Dicembre 2024.

Exhibition view

 

Jannis Kounellis, Untitled, 2004, Iron, paint, hooks, coat & hat. Variable dimensions

 

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