Rachele Maistrello, rinomata per la sua esplorazione dell'interconnessione tra memoria, percezione e ambienti, presenta il progetto "Ordinary Wounds" (Ferite Ordinarie), accompagnato dal titolo cinese 平凡的伤痕, che esplora la vulnerabilità e la resilienza umana attraverso un dialogo interculturale. La mostra si articola in tre capitoli distinti del ciclo "Diamonds": Green Diamond, Blue Diamond e Black Diamond, rappresentando diverse fasi della ricerca iniziata nel 2018. Maistrello intreccia abilmente realtà e finzione, spingendo gli spettatori a riflettere sui confini tra documentazione storica e immaginazione artistica. Il progetto esamina la fragilità e la sofisticazione del corpo umano, sottolineando come la vulnerabilità sia un atto rivoluzionario. Le ferite, nella loro ordinarietà, diventano il simbolo più straordinario della condizione umana, evocando una riflessione profonda sulla natura della realtà e della finzione nell'arte contemporanea.
Installation view at Artopia Gallery. Ph. Michela Pedranti. Image courtesy the artist and the gallery
Rachele Maistrello, artista nota per la sua capacità di esplorare l'interconnessione tra memoria, percezione e ambienti, presenta un progetto che si distingue per la sua capacità di fondere elementi di singole storie biografiche con una riflessione universale sulla condizione umana. La mostra Ordinary Wounds (traduzione inglese di Ferite Ordinarie), il cui titolo è accompagnato dal cinese 平凡的伤痕, suggerisce un dialogo interculturale e un approfondimento sulla vulnerabilità e la resilienza umana.
La mostra si sviluppa attraverso Diamonds, un ciclo articolato articolato in tre capitoli distinti: Green Diamond, Blue Diamond e Black Diamond, di cui ognuno rappresenta una fase della ricerca artistica iniziata nel 2018. Le opere in esposizione includono stampe di fotografie analogiche che immortalano spazi come uffici e sale d'attesa. Questi luoghi, spesso considerati banali punti di passaggio, vengono trasfigurati attraverso l'uso della luce al flash, creando un'atmosfera sospesa che sfida la percezione convenzionale della realtà: un equilibrio ambiguo tra ciò che è vero e ciò che è falso.
Installation view at Artopia Gallery. Ph. Michela Pedranti. Image courtesy the artist and the gallery
Con la fotografia, Maistrello dà vita a un racconto dal sapore agiografico sulla vita dell’acrobata cinese Gao Yue, che secondo la narrazione presentata dall'artista si è formata nella scuola d'arte acrobatica di Pechino, fino a venire impiegata tra il 1998 e il 1999 dalla presunta azienda cinese Green Diamond. Questa compagnia, attiva a Pechino tra il 1995 e la metà del 1999, si dedicava allo sviluppo di microchip sofisticati chiamati sensori GD, progettati per evocare nel corpo umano sensazioni legate alla natura. Gao Yue aveva il compito di testare questi sensori e sviluppare nuove gestualità per rendere più sofisticata la tecnologia dei microchip GD. Il lavoro di Maistrello intreccia realtà e finzione, creando una narrazione che esplora i confini tra documentazione storica e immaginazione artistica. Questo approccio solleva interrogativi sulla credibilità delle fonti e sulla costruzione delle storie, invitando gli spettatori a riflettere sulla natura della realtà e della finzione nell'arte contemporanea
Installation view at Artopia Gallery. Ph. Michela Pedranti. Image courtesy the artist and the gallery
Quello dell'azienda cinese Green Diamonds è un progetto ambizioso per rendere più che perfetta una macchina così fragile e sofisticata come il corpo umano, per cui l’atto di essere vulnerabili è un atto rivoluzionario. L'anti-eroe per eccellenza dell'indistruttibilità è il concetto delle ferite evocate dal titolo che, nella loro ordinarietà, sono la cosa più straordinaria con cui possiamo ricordare ciò che siamo: polvere alla polvere, polvere di diamanti, cenere alla cenere. E come Fabrizio de André cantava, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
S. F. C.
Rachele Maistrello
Ordinary Wounds 平凡的伤痕
Con testo di Elena Forin
Artopia Gallery, Via Lazzaro Papi, 2, Milano
28 Novembre 2024 – 31 Gennaio 2025
PHOTO GALLERY
Installation view at Artopia Gallery. Ph. Michela Pedranti. Image courtesy the artist and the gallery
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