Una mostra del MACRO di Roma offre uno sguardo intimo sulla vita di Patrizia Cavalli e la sua opera poetica, ricostruendo, attraverso fotografie e manoscritti, il mondo di una delle poetesse più innovative del nostro tempo. Nonostante la sua scomparsa, è evidente che le sue poesie hanno, contro ogni aspettativa, cambiato il mondo. Cavalli esplora la profondità e la vitalità delle parole, che diventano armi e carezze, rivelando significati nuovi attraverso l’attesa e la riscoperta della loro innocenza perduta
Patrizia Cavalli. Courtesy Lorenzo Castore 2022
Ma era proprio mia
quella voce che usciva
senza fantasia?
(Patrizia Cavalli, Poesie (1974-1992), Einaudi, Torino, 1992)
Quando nel 1974 Einaudi pubblicava la prima raccolta di poesie di Patrizia Cavalli, Le mie poesie non cambieranno il mondo, qualcosa stava succedendo: un cambiamento prendeva forma nella storia della letteratura contemporanea italiana e un altro squarcio di novità di apriva nella vita di Patrizia Cavalli. Gli incontri di una vita sono diventati, uno dopo l'altro, delle tappe fondamentali nella vita di un genio creativo e poetico come quello di Cavalli che ha reso le parole una musica stampata sulla carta.
Patrizia Cavalli, Il sospetto del paradiso. Con una installazione fotografica di Lorenzo Castore / With a photographic installation by Lorenzo Castore
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma / Museum of Contemporary Art of Rome. 30.05.2024 – 25.08.2024
Exhibition views. Ph. Michela Pedranti – DSL Studio
Le parole sono creature meravigliose: suoni e grafemi che diventano significati ben precisi nel corso del tempo e dell’evoluzione dei linguaggi. Ogni parola è un’arma e un fiore, una carezza sulle guance per asciugare le lacrime e una morsa allo stomaco che contorce le viscere. Patrizia Cavalli sa andare a fondo delle parole e aspetta; aspetta che le parole si lascino alle spalle la loro storia per diventare parole nuove e la poesia diventa una nuova casa da abitare.
“Non ci sono parole belle o brutte. Tutte sono stupende. Purché siano reali e pertinenti. Spesso le parole sono usate in modo orribile, e alcune vengono logorate dall'uso. Perciò bisogna aspettare che ritrovino un'innocenza.”
(Bentivoglio Loretta, Patrizia Cavalli: "Io, la malattia e le mie pene d'amor perdute", 7 settembre 2016, repubblica.it)
Patrizia Cavalli, Il sospetto del paradiso. Con una installazione fotografica di Lorenzo Castore / With a photographic installation by Lorenzo Castore
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma / Museum of Contemporary Art of Rome. 30.05.2024 – 25.08.2024
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L’ente espositivo del MACRO di Roma ha allestito un percorso che aiuti lo spettatore a immergersi nell’intimità di Cavalli e della sua casa romana, in Via del Biscione a pochi passi da Campo de’ Fiori: fotografie, manoscritti, dattiloscritti sono alcuni degli ultimi ricordi vividi che testimoniano il passaggio di Patrizia Cavalli sulle strade del mondo della poesia.
La sua casa, come viene ritratta negli scatti di Lorenzo Castore, non c’è più. Patrizia Cavalli è morta. Dio è morto. Neanche io mi sento tanto bene. Ma un cosa è certa: le sue poesie hanno cambiato il mondo.
S. F. C.
Patrizia Cavalli, Il sospetto del paradiso
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, via Nizza, 138
30 Maggio 2024 – 25 Agosto 2024
PHOTO GALLERY
Patrizia Cavalli, Il sospetto del paradiso. Con una installazione fotografica di Lorenzo Castore / With a photographic installation by Lorenzo Castore
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma / Museum of Contemporary Art of Rome. 30.05.2024 – 25.08.2024
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MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma / Museum of Contemporary Art of Rome. 30.05.2024 – 25.08.2024
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