L’ARTE NON È FISSA: YARD E L’EREDITÀ PARTECIPATIVA DI ALLAN KAPROW

Pubblicato il 8 ottobre 2024 alle ore 11:00

Yard è un esempio pionieristico di happening, un'opera d'arte partecipativa che sfida la tradizionale separazione tra artista, opera e pubblico. In quest'opera, l'interazione diretta del pubblico trasforma un ammasso di pneumatici in una creazione artistica significativa, evidenziando il ruolo attivo dello spettatore nel processo creativo. Questa riflessione rimane attuale nel contesto dell'arte contemporanea, in cui il coinvolgimento del pubblico e la natura effimera dell'arte sono centrali. La recente riallestimento di Yard al MACRO di Roma dal 5 settembre 2024, adattato al contesto del museo, conferma la fluidità e l'adattabilità delle pratiche di Kaprow, in cui lo spazio espositivo e l'intervento del pubblico continuano a ridefinire l'opera. Kaprow, come Duchamp, riconosce che il pubblico è fondamentale per conferire significato all'arte, senza il quale le opere rimarrebbero meri oggetti.

Allan Kaprow, Yard, 1961, MACRO, 2024 © Allan Kaprow Estate

Courtesy Allan Kaprow Estate and Hauser & Wirth. Ph. Agnese Bedini - DSL Studio

La Tosca di Puccini cantava “Vissi d’arte, vissi d’amore…”, ma ancora oggi mi chiedo come si faccia a vivere d’arte. Anzi, come si fa a vivere l’arte, a esperirla come un non so che di vivo, immersivo e intrigante? Quanto è strano essere circondati da immagini e impulsi visivi e inglobarli nell’archivio della memoria così passivamente. Tuttavia, nel 1961 una mente eclettica e dinamica come quella di Allan Kaprow, figura di spicco nel movimento dell’Institutional Critique, ha dato vita agli happening nel contesto dell’arte contemporanea con l’occasione di Yard (dall’Inglese, cortile letteralmente).

Allan Kaprow, Yard, 1961, Martha Jackson Gallery, New York.

Courtesy Research Library, The Getty Research Institute, Los Angeles, California (980063) and the Allan Kaprow Estate © Ken Heyman

Yard, sin da subito alla Martha Jackson Gallery di New York, rappresenta una preziosa occasione per andare a fondo delle radici dell’arte per riportare in superficie le sue radici partecipative e installative, soprattutto per riflettere sulla natura effimera dell’opera d’arte e sul coinvolgimento del pubblico, temi che risultano oggi quanto mai attuali nel contesto dell’arte contemporanea. Infatti, Yard è un’opera dinamica dove la netta separazione tra pubblico e opera si fa sempre più debole e sottile, fino a diventare inesistente. Lo spettatore e il suo corpo all’interno dell’opera diventano l’ingrediente segreto, il tocco finale che trasformano un ammasso caotico di vecchi copertoni in un’opera d’arte dal significato prezioso. Questa modalità partecipativa diventa una critica esplicita al ruolo dell’artista come unico detentore di potere creativo, aprendo l’opera alla collettività e alla possibilità di una continua rielaborazione.

Allan Kaprow, Yard, 1961, MACRO, 2024 © Allan Kaprow Estate

Courtesy Allan Kaprow Estate and Hauser & Wirth. Ph. Agnese Bedini - DSL Studio

Dal 5 Settembre 2024, Yard viene riallestita nel cortile del MACRO di Roma, richiamando in parte l’allestimento originale, ma soprattutto adattandosi al nuovo spazio della struttura del museo romano. Il cortile del MACRO diventa una cornice ideale per una nuova interazione tra pubblico e opera, adattando l’intervento artistico alle specificità del luogo. Questa capacità di Yard di assumere significati differenti in relazione allo spazio in cui è installata sottolinea la natura fluida e aperta delle pratiche di Kaprow, che ha sempre rifiutato l’idea di una creazione artistica fissa e definitiva.

D’altro canto, anche Marcel Duchamp molto prima di Kaprow aveva capito la necessità assoluta del pubblico: “Sono gli spettatori che fanno l’arte”. Senza il pubblico, Yard è solo una discarica a cielo aperto di pneumatici e copertoni, la Fontana di Duchamp è solo un cesso, la Gioconda di Da Vinci è solo un ritratto.

S. F. C.

Allan Kaprow

Yard

MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, via Nizza, 138, Roma

5 Settembre 2024 – 16 Febbraio 2025

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